TIM BURTON E LE CREME

LE 5 MIGLIORI PELLICOLE DI TIM BURTON CON UNA LEZIONE DI VITA NASCOST

Settembre porta con sé una botta di malinconia per l’estate appena passata e i ricordi di quando si tornava a scuola. Con un’ondata di nostalgia millennial, questo weekend esce Beetlejuice 2 di Tim Burton.

E , siamo davvero scontati, ma il team di Siwon va fuori di testa per Tim Burton. Perché siamo cresciuti con lui e con i suoi film. Quindi oggi non perdiamo l’occasione di rivivere la nostra top 5 di questo regista e svelare le morali colorate e i trucchi estetici nascosti in queste pellicole così oscure.

TOP 5 DEI FILM DI TIM BURTON CHE CI HANNO SEGNATO DI PIÙ PER I MESSAGGI NASCOSTI 

NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS OVVERO LA CRISI DEI 40 ANNI

Anche se il regista è Henry Selick, questo film nasce da un poema/racconto di Tim Burton. Un classico DISNEY! Del 1993! Un racconto oscuro e gotico in cui un pupazzo scheletrico affronta una crisi dei 40 in piena regola: Jack Skeletron, il re indiscusso di Halloween, al culmine della sua carriera e vita… si sente vuoto e vuole reinventarsi; ricominciare da zero. Un po’ come tutti quelli che si tingono i capelli di platino e comprano un camper per girare l’Europa. A Jack avremmo consigliato… un po' d’acqua. Sul viso e nell’atteggiamento. Come con la nostra crema idratante Dragon Shot, per lasciarsi andare, perdonarsi e imparare a volersi bene prima che sia troppo tardi. Ma certo, così ci saremmo persi un capolavoro. .

BIG FISH OVVERO FINALMENTE CAPIRE I TUOI GENITOR

Il più lacrimoso di tutti i suoi film (la scena finale ti farà desiderare un abbonamento a vita ai kleenex) e che, per non fare spoiler, diremo solo che parla di riconciliazioni tra padri e figli, del ruolo insostituibile dei cantastorie nella società (nella vita!) e di come cercare di portare un po' di fantasia nella realtà, che è sempre più divertente. Se anche tu hai avuto difficoltà a capire il bagaglio che i tuoi genitori si portavano dietro e fino a una certa età non sei riuscito a mettere insieme tutti i pezzi, questo film ti colpirà dritto al cuore. E se non vuoi finire come tuo padre, almeno esteticamente parlando, dovresti già iniziare con il nostro siero notte al retinolo Wowyoung, per fermare l’orologio sul tuo viso nel tempo.

BEETLEJUICE OVVERO COME NULLA SARÀ PIÙ COME PRIMA 

Umorismo nero e tagliente, scene mitiche come il ballo della banana… Michael Keaton che interpreta un antieroe (per poi, pochi mesi dopo, diventare Batman in un altro film di Tim Burton). Un’orgia di colori spettrali, outfit che oggi sono ancora di riferimento… e che, in chiave di commedia nera, ci racconta una storia di attaccamenti che tutti abbiamo vissuto verso versioni di noi stessi che sono andate e non torneranno più. Tra esorcismi, possessioni e effetti speciali anni ’90, questo film narra dei tentativi disperati che tutti abbiamo fatto per aggrapparci a cose che da tempo non fanno più parte di noi, invece di andare avanti (verso la luce o verso un co-living tra fantasmi e umani; qualunque sia la tua nuova versione). Detto questo, tutto il cast del film non avrebbe certo disdegnato il nostro Banzeye, il contorno occhi multifunzione, per combattere quelle occhiaie da panda causate da troppi morti e troppi spaventi.

MARS ATTACKS! OVVERO IL VERO PROTAGONISMO RISIEDE NELLE COSE ‘SEMPLICI

Incompresa ma grandiosa. Una parodia dei film di invasioni aliene degli anni '50; una raccolta incessante di meme che mette in evidenza ciò che conta davvero: Tom Jones, Jack Nicholson, Danny DeVito o la testa di Sarah Jessica Parker attaccata al corpo di un chihuahua? No, gli eroi sono le persone comuni. Una storia di umanità? No, se arrivano i marziani, loro saranno i protagonisti. Un film in cui le istituzioni e i privilegi sono all'altezza dei loro monologhi? No, un film in cui la naturalezza e la casualità finiscono per vincere la battaglia. Se sei un marziano che cammina tra di noi e preferisci passare per un terrestre sepsi, ti consigliamo il nostro Handsomfyer, che copre le imperfezioni e uniforma il tono della pelle per sembrare più umano e meno strano.

EDWARD MANI DI FORBICE OVVERO LA FAVOLA DEGLI INCOMPRESI

Edward Mani di Forbice ha un po' di Frankenstein; un po' di ‘Pinocchio’ in bianco e nero. Una creatura con più sentimenti e spontaneità di tutto il quartiere prefabbricato in cui finisce per vivere. Un film sugli incompresi, i diversi, gli strani… che non riescono a rientrare nel modello di ciò che ci si aspetta da loro e reagiscono come possono: con creatività, con silenzio, con rabbia... Chiunque di noi si sia mai sentito incompreso (nell'adolescenza, nella giovinezza, nell’ingresso nell’età adulta, SEMPRE…) si rispecchia perfettamente in un tizio con i capelli elettrici e coltelli da cucina per mani. Anche Edward (e noi) avrebbe potuto beneficiare di una dose del nostro Tan-Tan-Go, il siero autoabbronzante da giorno, per dare un po' di colore e allegria a quel viso pallido causato dal suo castello lugubre. 

Insomma, le favole di Tim Burton non sono solo la colonna sonora visiva di una generazione come la nostra. Sono state anche le prime metafore che ci sono rimaste nell'inconscio su come ci si sentiva a essere adolescenti, diversi, come superare la morte di una persona cara o come affrontare quel momento della vita in cui pensi... era tutto qui? Potenti morali emotive basate su figure gotiche, lugubri e contorte che ci raccontavano le favole più umane di tutte. E tutto questo… prima che venissero inventati il mindfulness o gli psicologi di TikTok.

LE 5 MIGLIORI PELLICOLE DI TIM BURTON CON UNA LEZIONE DI VITA NASCOSTA

Settembre porta con sé una botta di malinconia per l’estate appena passata e i ricordi di quando si tornava a scuola. Con un’ondata di nostalgia millennial, questo weekend esce Beetlejuice 2 di Tim Burton.

E , siamo davvero scontati, ma il team di Siwon va fuori di testa per Tim Burton. Perché siamo cresciuti con lui e con i suoi film. Quindi oggi non perdiamo l’occasione di rivivere la nostra top 5 di questo regista e svelare le morali colorate e i trucchi estetici nascosti in queste pellicole così oscure.

TOP 5 DEI FILM DI TIM BURTON CHE CI HANNO SEGNATO DI PIÙ PER I MESSAGGI NASCOSTI

NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS OVVERO LA CRISI DEI 40 ANNI

Anche se il regista è Henry Selick, questo film nasce da un poema/racconto di Tim Burton. Un classico DISNEY! Del 1993! Un racconto oscuro e gotico in cui un pupazzo scheletrico affronta una crisi dei 40 in piena regola: Jack Skeletron, il re indiscusso di Halloween, al culmine della sua carriera e vita… si sente vuoto e vuole reinventarsi; ricominciare da zero. Un po’ come tutti quelli che si tingono i capelli di platino e comprano un camper per girare l’Europa. A Jack avremmo consigliato… un po' d’acqua. Sul viso e nell’atteggiamento. Come con la nostra crema idratante Dragon Shot, per lasciarsi andare, perdonarsi e imparare a volersi bene prima che sia troppo tardi. Ma certo, così ci saremmo persi un capolavoro.

BIG FISH OVVERO FINALMENTE CAPIRE I TUOI GENITOR

Il più lacrimoso di tutti i suoi film (la scena finale ti farà desiderare un abbonamento a vita ai kleenex) e che, per non fare spoiler, diremo solo che parla di riconciliazioni tra padri e figli, del ruolo insostituibile dei cantastorie nella società (nella vita!) e di come cercare di portare un po' di fantasia nella realtà, che è sempre più divertente. Se anche tu hai avuto difficoltà a capire il bagaglio che i tuoi genitori si portavano dietro e fino a una certa età non sei riuscito a mettere insieme tutti i pezzi, questo film ti colpirà dritto al cuore. E se non vuoi finire come tuo padre, almeno esteticamente parlando, dovresti già iniziare con il nostro siero notte al retinolo Wowyoung, per fermare l’orologio sul tuo viso nel tempo. 

BEETLEJUICE OVVERO COME NULLA SARÀ PIÙ COME PRIMA 

Umorismo nero e tagliente, scene mitiche come il ballo della banana… Michael Keaton che interpreta un antieroe (per poi, pochi mesi dopo, diventare Batman in un altro film di Tim Burton). Un’orgia di colori spettrali, outfit che oggi sono ancora di riferimento… e che, in chiave di commedia nera, ci racconta una storia di attaccamenti che tutti abbiamo vissuto verso versioni di noi stessi che sono andate e non torneranno più. Tra esorcismi, possessioni e effetti speciali anni ’90, questo film narra dei tentativi disperati che tutti abbiamo fatto per aggrapparci a cose che da tempo non fanno più parte di noi, invece di andare avanti (verso la luce o verso un co-living tra fantasmi e umani; qualunque sia la tua nuova versione). Detto questo, tutto il cast del film non avrebbe certo disdegnato il nostro Banzeye, il contorno occhi multifunzione, per combattere quelle occhiaie da panda causate da troppi morti e troppi spaventi.

MARS ATTACKS! OVVERO IL VERO PROTAGONISMO RISIEDE NELLE COSE ‘SEMPLICI

Incompreso ma enorme. Una parodia dei film sull'invasione aliena degli anni '50; una raccolta incessante di meme che focalizza l'attenzione sulle cose che contano davvero: Tom Jones, Jack Nicholson, Danny Devito o la testa di Sarah Jessica Parker inserita nel corpo di un chihuaua? No, gli eroi sono le persone “ordinarie”. Una storia di umanità? No, se arrivano i marziani, i protagonisti sono loro. Un film in cui istituzioni e privilegi sono al livello dei loro monologhi No, un film in cui naturalezza e caso finiscono per vincere la battaglia? SE sei un marziano che cammina tra noi e preferisci passare per un terrestre in sepsi, ti consigliamo il nostro Handsomefyer, che mimetizza le imperfezioni e uniforma il tono del tuo viso per farlo sembrare più umano e meno strano.

EDWARD MANI DI FORBICE OVVERO LA FAVOLA DEGLI INCOMPRESI

Edward Mani di Forbice ha un po' di Frankenstein; un po' di ‘Pinocchio’ in bianco e nero. Una creatura con più sentimenti e spontaneità di tutto il quartiere prefabbricato in cui finisce per vivere. Un film sugli incompresi, i diversi, gli strani… che non riescono a rientrare nel modello di ciò che ci si aspetta da loro e reagiscono come possono: con creatività, con silenzio, con rabbia... Chiunque di noi si sia mai sentito incompreso (nell'adolescenza, nella giovinezza, nell’ingresso nell’età adulta, SEMPRE…) si rispecchia perfettamente in un tizio con i capelli elettrici e coltelli da cucina per mani. Anche Edward (e noi) avrebbe potuto beneficiare di una dose del nostro Tan-Tan-Go, il siero autoabbronzante da giorno, per dare un po' di colore e allegria a quel viso pallido causato dal suo castello lugubre. 

Insomma, le favole di Tim Burton non sono solo la colonna sonora visiva di una generazione come la nostra. Sono state anche le prime metafore che ci sono rimaste nell'inconscio su come ci si sentiva a essere adolescenti, diversi, come superare la morte di una persona cara o come affrontare quel momento della vita in cui pensi... era tutto qui? Potenti morali emotive basate su figure gotiche, lugubri e contorte che ci raccontavano le favole più umane di tutte. E tutto questo… prima che venissero inventati il mindfulness o gli psicologi di TikTok.